Il Glaucoma è una malattia caratterizzata dall’aumento della pressione interna dell’occhio che determina una progressiva riduzione della vista prima nelle zone laterali (campo visivo periferico) e poi della vista centrale fino ad arrivare nei casi più gravi alla cecità.
È una malattia subdola perché nella maggior parte dei casi il paziente non avverte nessun sintomo se non quando i danni visivi sono già molto avanzati. Per tale motivo si è guadagnata l’appellativo di “ladro silenzioso della vista”. Diventa quindi fondamentale la prevenzione sia sulla popolazione generale e soprattutto sulla popolazione a rischio per familiarità o per fattori predisponenti.
Un visita oculistica generica comprendente la misurazione della pressione oculare e l’osservazione del nervo ottico è sufficiente ad individuare la malattia.
Con l’avanzare dell’età il Glaucoma diventa sempre più frequente. Fino a 40 anni è molto raro, dopo tale età la prevalenza risulta dell’1,69% e aumenta con l’età (oltre il 3% tra 75 e 79 anni, oltre il 6% oltre gli 80 anni).
1. Per la diagnosi di Glaucoma è sufficiente misurare la pressione oculare?
La misurazione della pressione oculare è sicuramente fondamentale per la diagnosi di Glaucoma ma non sufficiente. Innanzitutto i valori di pressione oculare misurati con la tonometria vanno sempre messi in relazione allo spessore della cornea (Pachimetria) del singolo occhio. Inoltre è necessario procedere ad un’esame della testa del nervo ottico nel corso dell’esame del Fundus (passaggio obbligato di ogni visita oculistica completa). Successivamente nei casi dubbi è necessario eseguire ulteriori esami come il campo visivo computerizzato che permette di studiare la funzione del nervo ottico, e l’OCT o il GDX che permettono di studiare l’anatomia del nervo ottico e delle fibre nervose.
2. Il Glaucoma è una malattia ereditaria?
Chi è affetto da Glaucoma può, ma non sempre, trasmettere ai figli la propria predisposizione alla malattia.
3. Si può guarire dal Glaucoma o è presente per tutta la vita?
La malattia Glaucomatosa, una volta insorta, anche se curata, rimarrà per sempre.
4. È possibile avere il Glaucoma in un occhio solo?
Certo, anche se di solito entrambi gli occhi sono colpiti, con gravità diverse.
5. Il Glaucoma può causare cecità?
Sì, se la progressione della malattia non viene fermata dalla terapia.
6. Chi ha il Glaucoma può continuare a portare le lenti a contatto?
Certamente; in ogni caso è bene seguire i consigli dello specialista.
7. Si possono praticare sport?
Sì, purché vengano evitati quelli che prevedono di mantenere per tempi prolungati posizioni con la testa più in basso rispetto al torace.
8. La vista può migliorare grazie alle cure?
No, scopo del trattamento è di prevenire un’ulteriore perdita delle funzioni visive.
9. Quand’è consigliabile una visita oculistica preventiva?
È importante un controllo medico-oculistico, anche in assenza di disturbi, se si ha più di 40 anni e non è stata fatta, negli ultimi 5 anni, una visita oculistica. Altrimenti, ogni 3 anni fra i 40 ed i 60 anni ed ogni anno successivamente.
10. Cosa succede se ci si dimentica di mettere le gocce?
Se passa troppo tempo fra un’istallazione e l’altra la pressione oculare aumenta, perciò è meglio mantenere gli orari prestabiliti.
11. Se due tipi di gocce devono essere somministrate alla stessa ora possono essere instillate insieme?
È necessario attendere 5 minuti fra il primo ed il secondo collirio.
12. Quanto tempo occorre perché le gocce vengano assorbite?
Pochi minuti, trascorsi i quali è possibile fare la doccia, il bagno o nuotare.
13. Cosa fare se ti dimentichi di prendere le gocce per il Glaucoma?
È molto importante essere regolari nella assunzione delle gocce agli orari stabiliti nel corso della terapia del Glaucoma. Talvolta pero può capitare di dimenticarsi di prendere le gocce. Nel caso in cui ci si accorgesse di essersi dimenticati poche ore dopo l’ora stabilita è meglio prendere la terapia anche se in ritardo. La somministrazione successiva avverrà senza modificare i soliti orari stabiliti.